L'attuale Chiesa Parrocchiale, intitolata al Santo Patrono, San Gregorio Magno, nasce nel 1485 quale esigenza della Comunità di allora di ampliamento della chiesetta già esistente e che, verosimilmente, possiamo ubicare nella zona dove oggi sorge il presbiterio dell'Altare maggiore.
Documenti storici ci fissano al 18 febbraio 1537 la consacrazione della nuova chiesa a navata centrale unica, con "travatura di gusto gotico". Alcuni anni dopo, e prima del 1567, viene scolpita la statua in legno del Santo Patrono che si venera oggi.
La sistemazione dell'attuale altare maggiore avviene sotto la signoria di D. Lotario Conti (1621). Egli fece costruire in muratura il presbiterio e l'altare maggiore; fece innalzare su di esso il monumentale tabernacolo che ancora adesso si ammira e vi fece collocare le due belle colonne di alabastro cotognino provenienti dalle cave dell'Acqua Ramenga.
Nel 1720 il pittore compaesano Tancredi Maschietti dipinge, per l'altare di S.Giovanni Evangelista, la bella tela del Santo nell'atto di scrivere l'apocalisse, mentre guarda ispirato la Madonna. La Stessa raffigurazione, riprodotta sullo stendardo per la processione, è opera di Giuseppe Sillani nel 1774.
Nello stesso arco di tempo fu definitivamente sistemato l'altare maggiore così come oggi lo vediamo. Fu rifatto il paliotto in marmo e fra le colonne di alabastro cotognino fu posta la tela, opera del pittore Giuseppe Bottani (1717-1784) che raffigura l'Assunta tra nubi e angeli con San Gregorio e Santa Silvia in basso (1744).
Fu rimessa a nuovo la statua cinquecentesca del Santo patrono e fu collocato sul timpano che sovrasta l'altare maggiore, il piccolo quadro della Madonna del Buon Consiglio, opera del pittore romano Mario Ricci.
Ma è nel 1867, come da iscrizione sul prospetto, cambiata poi nel 1967 per i restauri compiuti in quest'anno, che la chiesa sotto la spinta di un rinato fervore religioso, viene quasi rifatta a nuovo. Su progetto dell'arch. Mattei di Tivoli fu costruita la volta e alla navata centrale vennero aggiunte le due laterali. I sei altari della navata centrale furono ridotti a quattro e addossati alle pareti delle navate laterali. Il Duca di Uceda Tirson Tellez y Giron, principe di San Gregorio, finanziò la balaustra in legno apponendovi il suo stemma.
Nel 1869 il Comune regalò i quadri della Via Crucis, dipinti dalla spagnolo Alessandro Delosordens (1863).
Nel 1946 è il parroco Don Osirio Pucci ad avviare e portare a termine lavori significativi. Viene allargato il presbiterio, viene sostituita la balaustra lignea con quella in marmo e vengono rifatte le iscrizioni. L'ultimo restauro, in ordine di tempo ma non di importanza, è del 1998. Sotto la direzione dell'Arch. D.ssa Stefania Cancellieri con i finanziamenti della Regione, Beni Culturali, Provincia e Comune, unitamente alla riorganizzazione e rinnovo impianti, sono stati eseguiti lavori di consolidamento sul campanile e sull'intera struttura muraria e rifatto il pavimento.
Su iniziativa del Parroco Don Michele Carlot e con il contributo della popolazione, è stato compiuto il restauro della statua lignea di San Gregorio ad opera dell'artista Erminio Marinucci, ed è stato rinnovato l'intero arredamento della chiesa. Sono stati avviati al restauro preziosi candelieri argentei del 16° secolo, reliquiari e tele del 1700.
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