CHIESA DI SAN BIAGIO

La chiesa di San Biagio è ubicata nella parte più antica del paese, quella da peti, del Borgo Medievale. Secondo la tradizione popolare essa fu la prima parrocchia di San Gregorio e fu fondata dagli abitanti di Colle faustiniano, ai quali era caro il culto di San Biagio, quando si trasferirono in S. Gregorio verso la fine dl secolo XIII.

La chiesa era mal ridotta alla fine del secolo XVI. Nei due secoli successivi, grazie a vari lavori di restauro e di ripristino, la chiesa dotata di alcuni quadri e della sacrestia e con l'altare maggiore rinnovato, assunse l'aspetto attuale.

Nell'ottocento la chiesa decadde nuovamente tanto che nel 1832, la Santa Sede decise di sopprimerla come parrocchia ed unirla, nella gestione, alla chiesa arcipretale di San Gregorio. E' dello stesso anno il restauro operato a sue spese da Rosa Manni ved. Manni, come si legge sulla lapide posta sulla parete di destra.

Attualmente la chiesa, di dimensioni piuttosto piccole, presenta una facciata con copertura a capanna semplice. La porta d'accesso è sovrastata da una nicchia rettangolare che incorpora una finestra e un piccolo affresco raffigurante la Liberazione delle anime del Purgatorio, assai mal ridotto e quasi illeggibile.

L'interno, ad aula semplice, con un piccolo ambiente ad uso di sacrestia, è abbellito da affreschi e dipinti.

Sulla parete di fondo vi è l'altare maggiore. L'ancona, costituita da due colonne di stucco dipinto a finto marmo, su cui poggiano due capitelli corinzi dipinti in argento e sormontati da un timpano triangolare spezzato, risale con ogni probabilità intorno al 1696.

All'interno di esso un olio su tela ci rappresenta La Madonna delle Grazie. Il quadro, di autore ignoto dell'ottocento, riveste particolare importanza dal punto di vista devozionale.

Ad esso è legato l'avvenimento miracoloso del 22 luglio 1915. La Madonna mosse gli occhi e il fenomeno, constatato da molti fedeli, determinò un intenso fervore religioso con richiamo di pellegrini dai paesi limitrofi.

Sulla parete sinistra per chi entra, una tela inizialmente sull'altare maggiore e poi sistemata nel 1915 nella posizione attuale, è La Madonna con il Bambino che porge un fiore a San Biagio. Il dipinto, pur in assenza di documentazione, è attribuibile all'artista sangregoriano Tancredi MASCHIETTI (1680-1740) per la composizione d'assieme e le tipologie dei visi, tipiche di opere certe di questo autore.

Nella parete sovrastante la tribuna per l'organo è raffigurato Tobiolo e l'Arcangelo Raffaele. Il dipinto è ritenuto opera di autore ignoto di fine secolo XVIII.

Allo stesso periodo è attribuita la tela di autore ignoto raffigurante S. Vincenzo de' Paoli sopra la tribuna dell'organo.

Nella sacrestia si possono ammirare due dipinti. Il primo, di autore ignoto della seconda metà del secolo XVII, è La Madonna del Rosario. Esso ci raffigura la Madonna assisa, con in braccio il bambino, che dà a San Domenico il rosario. La tela era posta inizialmente sull'altare dedicata alla Madonna del Rosario nella chiesa arcipretale di San Gregorio. Il secondo dipinto, del pittore siciliano Tommaso Maria Sciacca (1734-1795), è L'ascensione di Cristo fra gli Apostoli con Gesù, in veste bianca, che ascende al cielo, mentre gli Apostoli estasiati lo guardano.

Infine, sempre nella sacrestia, il Crocifisso in legno scolpito e dipinto, di tipo processionale, rientra stilisticamente nella produzione laziale del secolo XVIII.


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